Oggi parliamo di un tema molto caldo: la gestione delle linee di credito bancario in azienda.
Se sei un imprenditore che aspira a ottenere risultati importanti (ma anche semplicemente se vuoi evitare di rimanere schiacciato dalla volatilità del mercato, da clienti che non pagano, dal momento economico in cui ci troviamo a operare), ci sono alcune basi fondamentali in termini di gestione finanziaria che devi imparare a dare per assodate.
Prima di continuare, chiarisco una cosa importante. Ci sono tante strategie che si possono applicare per gestire la finanza aziendale che migliorano di un po’ i suoi risultati. In realtà, però, i grandi risultati si ottengono solo cambiando completamente (o almeno in parte) il modello di gestione finanziaria .
Perché? Perché la maggior parte delle persone hanno creato attività senza una visione nel medio lungo periodo, in altre parole, vivendo alla giornata ignorando completamente dove sono le lacune finanziarie/ cosa potrebbe succedere in caso di eventi negativi (ritardi nei pagamenti, perdita di clienti,ecc )! Punto. E’ come dover affrontare un lungo viaggio nella foresta e sperare che i viveri bastino per tutto il tragitto. La finanza NON funziona così!
Immagino saprai molto bene anche tu che i tempi di risposta delle banche non hanno nulla a che vedere con i normali tempi di risposta delle trattative commerciali. Non esiste un motivo vero perché questo avvenga.
In linea di massima è bene prepararsi a tempi tra i 30 e 90 giorni dalla data di richiesta per i casi in cui la domanda sia di una certa entità o di un nuovo finanziamento. Molto più brevi i tempi per leggeri incrementi di linee di credito già accordate, sempre qualora l’impresa non sia classificata a elevato rischio.
L’errore micidiale: non fare previsioni sull’esigenza di liquidità.
Con questi tempi di risposta, dovuti quasi sempre al tortuoso meccanismo di approvazione interno alla banca, che talvolta per determinati importi o rischi deve raggiungere la direzione centrale e accodarsi a molte altre richieste, è buona regola prepararsi per tempo.
In che modo? Prima di tutto cercando di evitare che i tempi dell’erogazione del credito siano troppo lenti rispetto ai fabbisogni e alle scadenze commerciali, per eseguire un contratto di compravendita, per approvvigionarsi di materie prime a un buon prezzo, per onorare scadenze con erario e fornitori. E’ sempre meglio iniziare ad avvicinare la banca con una richiesta, anche se non del tutto definita e verificare che l’iter di approvazione sia sgombro da ostacoli.
E’ doveroso che io ricordi questa nota importante: la Banca non è un fornitore qualsiasi, è un partner strategico e, come tale, può rifiutarsi di erogare un prestito. Punto.
Dovendo convivere con questa realtà che, dopo la crisi economica, si è di fatto inasprita è bene prevedere il bisogno di denaro e diversificare gli affidamenti su un portafoglio di più banche.
Purtroppo le banche hanno, fra gli altri, il difetto di non dare certezze in merito all’approvazione, quindi è assolutamente normale investire un paio di mesi per costruire un iter di approvazione che è ritenuto fattibile dalla Filiale, ma può essere ribaltato a sorpresa dal livello decisionale superiore.
È noto che gli imprenditori non si lamentano tanto dell’insindacabilità di giudizio in merito all’approvazione/rifiuto di un finanziamento, a cui sono abituati, ma piuttosto del rischio di attendere mesi per poi ricevere una risposta negativa, la quale se fosse arrivata tempestivamente avrebbe consentito di percorrere strade alternative.
Ed è proprio per questo motivo che un’ulteriore misura di cautela per le imprese che vogliono ottenere il risultato di avere nuovo credito, come ti dicevo anche poco fa, è di sottoporre due richieste contemporanee a due banche differenti, in questo modo se una delle due si dovesse arenare si può sempre far affidamento sull’altra.
Un altro buon suggerimento consiste nell’avere nel cassetto della finanza dei piani di sicurezza, vale a dire qualche simulazione di eventi negativi o positivi, relativi alle possibili ripercussioni sulle casse dell’azienda.
Di norma i Commercialisti non si dedicano a questa tipologia di rendicontazioni: il Commercialista non è un interlocutore con il quale ci si può confrontare facilmente, molto spesso per barriere che loro stesso creano, diventano così meri esecutori e contabili senza nessuna intenzione di affiancare l’imprenditore per aiutarlo a migliorare la gestione della sua impresa.
E’ fondamentale rivolgersi ad un Consulente specializzato in finanza d’Impresa.
Cosa dovrei fare quindi? Costituire uno zoccolo di liquidità dimensionato su un certo numero di mesi di acquisti o pagamenti mette l’impresa al riparo da molti imprevisti. Sono consapevole che questo possa suonare difficile o eccessivo, ma la realtà ha smentito molto spesso il giudizio