E’ ormai sempre più comune tra gli imprenditori etichettare la Banca come un “nemico”, in questo articolo vedremo quali sono i 3 errori fatali che contribusicono a creare un muro fra te e la Banca.
Le informazioni che sto per svelarti sono consigli preziosissimi da insider che, di norma, nessuno vuole rivelare.
Il primo errore fatale: lasciare alla banca il compito di documentarsi sulla tua azienda.
In un periodo economico delicato come quello l’attuale, gli Istituti Bancari si trovano costretti ad adottare parametri e metri di giudizio sempre più stringenti nei confronti dei propri clienti, penalizzando le imprese con rischio più elevato sia sull’aspetto degli interessi, sia sul fronte della disponibilità a concedere linee di credito.
Va da se che le Banche effettuato una valutazione sulla base di dati oggettivi ed emettono una sorta di pagella chiamata “rating“.
Sicuramente una parte preponderante del giudizio che le banche formulano nei confronti delle imprese deriva dall’analisi dei dati di bilancio, sia quello ufficiale e depositato, che quelli provvisori o intermedi.
Le aziende ritengono questo compito solo un fastidioso obbligo da sbrigare e dedicano poco tempo alla compilazione del bilancio, delegandolo quasi sempre ai commercialisti di fiducia che lo predispongono quasi meccanicamente.
Forse non sai che il bilancio comprende anche la nota integrativa che, di norma, non viene mai presa in adeguata considerazione.
A cosa serve la nota integrativa?
Essa ha i seguenti scopi:
- completare i dati dei prospetti contabili (Stato patrimoniale e Conto economico), fornendo ulteriori informazioni quantitative e descrittive;
- motivare determinati comportamenti, soprattutto in merito alle valutazioni effettuate, alle deroghe a determinate disposizioni di legge, ecc.
(fonte: Wikipedia)
Nella maggioranza dei casi i bilanci delle piccole imprese sono scarni, privi di dettagli, quasi senz’anima nel senso che trasmettono poco o nulla dello sforzo strategico, produttivo e commerciale dell’imprenditore.
La Banca non ha il tempo materiale di documentarsi sulla tua attività e se tu NON fornisci informazioni e giustificazioni utili a mettere in risalto il tuo progetto imprenditoriale verrai semplicemente etichettato da parametri standard che, di norma, non sono a tuo vantaggio.
Riepilogando: la Banca NON ha tempo da investire per documentarsi in modo approfondito sulla tua azienda. Fornisci di tua iniziativa tutta la documentazione necessaria a valorizzare la tua azienda come se dovessi presentarla ad un tuo nuovo potenziale cliente. Più il bilancio è motivato, meglio è: contribuirai a migliorare la conoscenza del tuo modello di business e di conseguenza la disponibilità della Banca a concederti/rinnovarti le linee di credito.
Il secondo errore fatale: la banca come un fornitore.
Il 99% degli imprenditori tende a considerare la propria Banca di riferimento come uno qualsiasi dei suoi fornitori: non c’è nulla di più sbagliato.
La banca NON è un fornitore!
La Banca è un partner strategico e come tale va trattata: il rapporto deve essere fruttifero per entrambi.
Perché la banca NON è un fornitore?
Perché finanzia il tuo business con un rapporto continuativo. Risulta quindi di vitale importanza per lo sviluppo della tua azienda valorizzare questa partnership che ti sarà utile per finanziare i tuoi progetti.
Non conviene spremere la banca all’inverosimile sulle condizioni economiche e sui tassi d’interesse quando le cose vanno bene.
Immagina di andare molto spesso in un ristorante nel quale il cibo è molto buono e anche il servizio è ottimo, verrebbe spontaneo una volta ogni tanto lasciare una piccola mancia al cameriere. Così facendo la prossima volta che andrai è molto probabile che tu venga trattato con un occhio di riguardo.
Analogamente succede con la tua Banca: accettando un tasso di interesse o una condizione leggermente maggiorata stai investendo sulla tua partnership.
Il terzo errore fatale: non fare previsioni.
Parola d’ordine PREVISIONE.
La gestione della tesoreria è un compito fondamentale all’interno dell’azienda, detto in parole povere: non prevedere come andrà l’anno in corso con annesse uscite ed entrate è assolutamente rischioso.
La preparazione di piani economici e finanziari è prima di tutto una buona abitudine e prassi di gestione aziendale: banalmente è sufficiente un foglio excel se non hai a disposizione software più avanzati.
Non avere sotto controllo il conto economico è uno svantaggio molto pericoloso.
In poche parole NON puoi aspettarti che la banca ti dia i soldi quando servono.
Devi PREVEDERE il bisogno di liquidità.
Lascia che ti prospetti brevemente quello che potrebbe accadere se ti riduci all’ultimo a chiedere soldi alla tua banca:
- Finanziamento NON approvato;
- Crisi di liquidità;
- Fatture scadute, ritardi nei pagamenti;
- Grave difficoltà nel rientro degli insoluti.
Non voglio assumere un tono catastrofico, ma, nel lungo periodo, una gestione all’ultimo secondo, porta inevitabilmente ad una mancanza di liquidità e a successive fasi di crisi ancora più problematiche.
A presto!Paolo Coluccelli